Pensioni sempre più basse e costo della vita sempre più alto. Così non si può più andare avanti e la situazione è destinata a peggiorare.
Arrivare alla fine del mese sta diventando un problema per molti. Tra le categorie più colpite primeggiano i pensionati in quanto gli assegni previdenziali sono sempre più bassi. Vediamo insieme cosa succederà.
Stipendi e pensioni troppo basse per fare fronte all’attuale carovita. I rialzi hanno colpito tutti i settori compresi i beni di prima necessità come cibo e medicinali. I bonus erogati dal Governo possono essere un “tampone” temporaneo ma sicuramente non sono la soluzione definitiva al problema. È necessario ridare potere d’acquisto alle famiglie aumentando stipendi e pensioni.
I pensionati che vivono soli sono tra le categorie più esposte al rischio povertà. Le pensioni, infatti, sono sempre più povere se rapportate al costo della vita che continua a crescere. L’Esecutivo è chiamato a sciogliere anche questo nodo ma, purtroppo, a causa della mancanza di adeguate risorse finanziarie, la situazione sembra destinata a peggiorare.
La situazione sul fronte delle pensioni non è rosea. Il 2023 era partito bene con la rivalutazione degli assegni dell’8,1% e l’ulteriore aumento applicato alle pensioni minime. Il 2024 sarà decisamente meno positivo.
La rivalutazione degli assegni previdenziali il prossimo anno non supererà il 5,7%. Il Governo Meloni non può permettersi di aumentare ancora la spesa previdenziale che è già tra le più alte in Europa. Del resto non è possibile aumentare le pensioni da un lato e agevolare troppe uscite anticipate dall’altro. Bisogna scegliere e ora la priorità sembra essere quella di superare quanto prima la legge Fornero e favorire il ricambio generazionale nel mondo del lavoro per contrastare la disoccupazione giovanile.
A pagare lo scotto più alto saranno i pensionati. Soprattutto i pensionati delle province piccole. Anche in Lombardia – una delle regioni più ricche d’Italia – ci sono importanti differenze tra una provincia e l’altra. A Sondrio, ad esempio, un pensionato prende circa 897 euro al mese, a Pavia e a Mantova circa 991 mentre a Milano la pensione media è di 1293 euro al mese.
Cosa accadrà il prossimo anno? Nulla di buono purtroppo perché, come visto, gli assegni previdenziali verranno rivalutati solo del 5,7%. Anche le pensioni minime aumenteranno molto meno del previsto. Siamo ancora molto distanti dai 1000 euro al mese promessi dall’ex premier Silvio Berlusconi; non arriveremo nemmeno ai 700 euro mensili chiesti da Forza Italia.
Le pensioni minime, nel 2024, potrebbero passare dagli attuali 600 euro a 670 al mese per chi ha almeno 75 anni. E se per i pensionati le notizie non sono buone, ancor meno buone sono le novità per i giovani. Infatti, secondo le stime, chi oggi ha 35-40 anni dovrà lavorare fino a circa 74 anni per avere poi una pensione di 450 euro al mese.
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