Dopo quanto tempo la donazione diventa definitiva? Come intestare una casa ad altra persona? Andiamo a rispondere.
La donazione può essere impugnata se lede i diritti di terzi, come creditori o eredi. Il termine per l’impugnazione varia a seconda del tipo di contestazione sollevata.
La legge prevede un termine massimo entro cui contestare la donazione, che va sotto il nome di impugnazione.
Ma cos’è l’impugnazione? È un’azione legale che mira a rendere nullo o inefficace l’atto contestato. La donazione può essere fatta per motivi diversi, come evitare azioni esecutive dei creditori o impedire che un bene finisca in eredità a determinati parenti.
Se una donazione viene contestata per sospetto di frode ai creditori, diventa definitiva e inoppugnabile dopo 5 anni dalla trascrizione nei registri immobiliari.
Tuttavia, il creditore deve avviare una causa civile e dimostrare che il debitore non ha altri beni pignorabili.
Se il creditore trascrive il pignoramento entro 1 anno dalla trascrizione della donazione, non ha bisogno di esperire l’azione revocatoria.
Ci sono tre scenari possibili: nel primo anno, il creditore può pignorare il bene; nei successivi quattro anni, la donazione può essere resa inefficace solo con l’azione revocatoria; dal sesto anno in poi, la donazione non può più essere contestata dal creditore.
Il fisco può avviare l’azione revocatoria entro 5 anni contro la donazione, ma se il debito riguarda IRPEF o IVA e l’importo supera i 50.000 euro, può denunciare il donante per il reato di “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte”.
La donazione può essere impugnata senza limiti di tempo se non c’è mai stato il trasferimento del possesso del bene.
Anche la donazione assoluta è impugnabile in qualsiasi momento, anche a distanza di numerosi anni, mentre la simulazione relativa può essere impugnata entro 10 anni se è stata trascritta nei pubblici registri immobiliari e le prove possono essere fornite da terzi in qualsiasi modo.
Gli eredi legittimari, come il coniuge, i figli o i genitori, hanno sempre diritto a una quota minima del patrimonio del defunto, chiamata legittima, che non può essere esclusa né con il testamento né con donazioni fatte in vita.
Gli eredi hanno 10 anni di tempo dalla morte del donante per contestare la divisione del patrimonio fatta col testamento o impugnare le donazioni fatte dal defunto in vita, tramite un’azione chiamata azione di riduzione per lesione della legittima.
Dopo 10 anni, la donazione diventa definitiva nei confronti degli eredi legittimari lesi.
La donazione può anche essere contestata se non sono rispettati i requisiti di forma, come nel caso della donazione di un immobile che deve essere fatta con atto notarile e due testimoni. In assenza di questi elementi, la donazione è nulla e può essere impugnata senza limiti di tempo.
Emma Watson come Hermione Granger, la "magia" non l'ha mai abbandonata del tutto: l'attrice rivela…
In arrivo detrazioni fiscali e bonus a favore delle badanti, facciamo chiarezza sulla doppia deduzione…
Ecco quali sono i colori e le forme che la vista restituisce all'amico a quattro…
Pubblicata dall’INPS la circolare che chiarisce le modalità di saldo e stralcio dei contributi: ecco…
Cartoni animati che tutti quelli che sono cresciuti negli anni 90 conoscono fin troppo bene:…
Chi è Amelia Villano, l'imitatrice di Belen Rodriguez che ha diviso il web dopo la…